[Ciclo seminariale] "SUICIDIO: STUDI, PREVENZIONE E POSTVENZIONE"
Events (Conference, Seminar, Workshop)
Wednesday 01 November 2023

Comunità & Università: Incontri di approfondimento e sensibilizzazione presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale

 

CICLO SEMINARIALE: “SUICIDIO: STUDI, PREVENZIONE E POSTVENZIONE” (responsabile: Domenico Tosini)

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Descrizione generata automaticamente

Materiali e approfondimenti sugli incontri sono disponibili collegandosi al seguente link: https://bit.ly/3tGQqts 

Il ciclo seminariale “Suicidio: studi, prevenzione e postvenzione” consiste in una serie di incontri con un taglio didattico introduttivo rivolto non solo agli studenti, ma aperto anche a tutta la cittadinanza – dedicati allo studio dei comportamenti suicidari, ai progetti di prevenzione del suicidio e alla postvenzione (intesa come l’insieme delle forme di sostegno rivolte ai sopravvissuti al suicidio di persone care).

La partecipazione agli incontri del ciclo seminariale è aperta a tutti gli interessati.

 

Per informazioni

Tel. 0461-281324 (Domenico Tosini); E-mail: domenico.tosini@unitn.it oppure E-mail: fraccaro.ricerca@gmail.com (Deborah Fraccaro)

 

PROGRAMMA DEGLI INCONTRI

Dopo una prima edizione sperimentale, con alcuni incontri presentati nell'AA 2021/2022 tra l'offerta dei seminari di credito, vengono di seguito segnalati ulteriori incontri dello stesso ciclo seminariale proposti a partire dall'AA 2022/2023.

 

ULTIMI INCONTRI

[9 novembre 2023]

Psychaché: un progetto educativo rivolto alla prevenzione del disagio nei giovani e negli adolescenti

Dopo alcuni appuntamenti risalenti a maggio 2023, il prossimo incontro, dal titolo Psychaché: un progetto educativo rivolto alla prevenzione del disagio nei giovani e negli adolescenti, si terrà giovedì 9 novembre 2023, ore 11, presso la sede del Dipartimento di Sociologia di Via Verdi 26 (aula 3) [https://webmagazine.unitn.it/evento/sociologia/118352/psychach-un-progetto-educativo-rivolto-alla-prevenzione-del-disagio-nei]

Interverranno: Giovanna Bronzini (psicologa-psicoterapeuta e responsabile del progetto “Psychaché”); Maria Frapporti (insegnante presso il Liceo “Rosmini” di Rovereto). Introdurrà: Deborah Fraccaro (sociologa e ricercatrice). Parteciperanno i ragazzi del “Collettivo Clochart”. L’incontro sarà presieduto e moderato dal responsabile del ciclo seminariale, Domenico Tosini (Università di Trento).

L’incontro vuol far conoscere anzitutto ai giovani, in particolare agli studenti universitari, il progetto “Psychaché”, il quale, avvalendosi di varie iniziative e modalità, inclusa l’attività teatrale, intende sensibilizzare al problema del disagio nei giovani e negli adolescenti e ai rischi che ne conseguono. Ciò offre l’occasione di condividere la comprensione delle cause del disagio e, nello stesso tempo, la comune ricerca di strategie utili a prevenirne gli effetti più drammatici. 

 

INCONTRI PRECEDENTI 

[16, 23 e 25 maggio 2023]

Prevenzione del suicidio, forme di postvenzione e gruppi di sostegno per i sopravvissuti al suicidio di persone care

Sono previsti in particolare tre incontri di approfondimento e di sensibilizzazione, che vedranno il coinvolgimento di studiosi ed operatori impegnati nell’ambito della prevenzione del suicidio e della postvenzione. 

1) Il primo incontro verterà sulla prevenzione del suicidio e si terrà martedì 16 maggio 2023, ore 11-13, presso la sede del Dipartimento di Sociologia di Via Verdi 26 (aula 20) [https://webmagazine.unitn.it/evento/sociologia/116677/suicidio-studi-prevenzione-e-postvenzione].

Interverranno: Deborah Fraccaro (sociologa e ricercatrice indipendente) con una relazione di inquadramento generale sul tema della prevenzione del suicidio e della postvenzioneAlberto Pasquesi (medico chirurgo specialista in medicina interna, medico di famiglia, promotore di salute) e Michele Bezzi (coordinatore del Gruppo di Regia di "Restiamo Insieme" e coordinatore del Servizio Educativo "Progetto Giovani Val di Sole" di APPM onlus/Comunità della Valle di Sole) presenteranno il progetto di comunità “Restiamo insieme” sulla prevenzione del suicidio in Valle di Sole

2) Il secondo incontro si concentrerà sulla postvenzione e si terrà martedì 23 maggio 2023, ore 11-13, presso la sede del Dipartimento di Sociologia di Via Verdi 26 (aula 20) [https://webmagazine.unitn.it/evento/sociologia/116680/suicidio-studi-prevenzione-e-postvenzione]. 

Interverranno: Deborah Fraccaro con una relazione introduttiva volta a delineare il significato della postvenzione, intesa come l’area di ricerca e d’intervento specificamente dedicati ai sopravvissuti al suicidio di persone care; Lisa Dal Mas, Anna Cavedon (operatrici dell’Associazione A.M.A – Progetto “Invito alla Vita”) e Vittorio Campestrini (volontario dell’Associazione A.M.A.) illustreranno le principali forme di sostegno ai sopravvissuti al suicidio nell’ambito del progetto “Invito alla Vita” (Associazione A.M.A. – Azione Provinciale per i Servizi Sanitari della Provincia Autonoma di Trento).

3) Il terzo incontro si soffermerà sull’importanza dei gruppi di auto mutuo aiuto come risorsa fondamentale per il sostengo ai sopravvissuti al suicidio di persone care e si terrà giovedì 25 maggio 2023, ore 11-13, presso la sede del Dipartimento di Sociologia di Via Verdi 26 (aula 7) [https://webmagazine.unitn.it/evento/sociologia/116777/i-gruppi-di-auto-mutuo-aiuto].

Domenico Tosini e Deborah Fraccaro dialogheranno su questa tematica con Dario Pangrazzi (ex facilitatore di gruppi di auto mutuo aiuto per l’Associazione A.M.A.).

Tutti gli incontri saranno introdotti e moderati dal docente responsabile del seminario, Domenico Tosini, e offriranno anche l’occasione di soffermarsi sui risultati principali di un’indagine esplorativa dedicata ai sopravvissuti al suicidio in provincia di Trento, presentati in D. Tosini & D. Fraccaro (2020), “Like climbing a glass wall”: Suicide survivors in an Italian province, Death Studies (https://doi.org/10.1080/07481187.2020.1795746).

 

La partecipazione al ciclo seminariale è aperta a tutti gli interessati. 

 

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Descrizione generata automaticamente

Materiali e approfondimenti sugli incontri sono disponibili collegandosi al seguente link: https://bit.ly/3tGQqts 

 

Per informazioni

Tel. 0461-281324 (Domenico Tosini); E-mail: domenico.tosini@unitn.it  oppure E-mail: fraccaro.ricerca@gmail.com (Deborah Fraccaro)

[Segnalazione] Dove trovare ascolto se si vive un disagio
Other
Saturday 21 October 2023

DOVE TROVARE ASCOLTO SE SI VIVE UN DISAGIO

(VEDI IL FILE ALLEGATO QUI SOTTO)

Nel file allegato indico dove trovare ascolto se si vive una situazione di disagio (linee telefoniche, chat e altri contatti che offrono aiuto e informazioni) e segnalo ulteriori esempi di iniziative di prevenzione del disagio e di sensibilizzazione. La condivisione di queste informazioni nasce da alcuni incontri di formazione e sensibilizzazione dedicati proprio alla prevenzione del disagio e da me coordinati presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale di Trento, con la partecipazione di altri ricercatori ed operatori (in particolare, Deborah Fraccaro, Michele Bezzi, Alberto Pasquesi e Dario Pangrazzi, ai quali vanno i miei ringraziamenti). A questo riguardo, scorrendo questa pagina web degli avvisi, dove si trova anche questo avviso, si possono trovare ulteriori informazioni su questi incontri, in particolare sul seminario “Suicidio: studi, prevenzione e postvenzione”. 

[Commento] "Prevenire il disaggio e l'idea del suicidio" (8 giugno 2023)
Other
Saturday 21 October 2023

Commento pubblicato su l’Adige (8 giugno 2023) 

 

PREVENIRE IL DISAGIO E L'IDEA DEL SUICIDIO

Domenico Tosini e Deborah Fraccaro

 

Scriviamo in risposta ad una lettera pubblicata su L’Adige del 29 maggio 2023. L’autore ha trovato il coraggio di parlare del suo dolore e della sua difficile ricerca d’aiuto. Ma ci ha dato anche l’opportunità di cogliere alcuni ostacoli seri alla prevenzione del malessere diffuso nella nostra comunità. 

Cominciamo dal primo punto (condividere e chiedere aiuto). L’autore della lettera, come si evince dal racconto della sua sofferenza, ha dimostrato di essere un esempio per tutti noi: perché, dopo il dramma culminato in due tentativi di suicidio, ha fatto e sta facendo, come possiamo immaginare, uno sforzo enorme “per seguire un percorso di analisi che mi aiuta nei momenti di disperazione”. Mentre tutti noi, chi più chi meno, siamo un po’ restii a parlare del nostro dolore, a confidarci e a cercare sostegno. Questo si verifica soprattutto negli uomini, che temono di apparire deboli per il fatto di condividere le proprie fragilità e cercare aiuto.

Tutti noi possiamo scoprirci fragili quando ci scontriamo con la perdita del lavoro, un problema economico, un lutto, la separazione dal partner, un brutto voto a scuola, una malattia oppure con paure e incertezze del futuro e con molte altre situazioni simili. Il peso assegnato a questi eventi dipende sempre dalla soggettività del singolo, che può persino avere pensieri di morte dovuti alla convinzione che dal dolore insostenibile per quelle perdite o condizioni personali non ci sia altra via d’uscita che un gesto estremo. 

Questo risultato così drammatico non è tuttavia un destino segnato per nessuno, ma l’esito di vari processi e circostanze su cui si può intervenire, certamente con tante difficoltà, al fine di alleviare la sofferenza di chi può pensare al suicidio. Ci riferiamo non solo ovviamente a tutte le figure professionali che in ambito medico e psicologico possono assisterci con farmaci e psicoterapia. Pensiamo ad esempio anche ai gruppi di auto mutuo aiuto (sulla depressione e altri disagi oppure sul lutto da suicidio e sui tentativi di suicido), presenti anche in Trentino, in particolare all’interno della rete dell’Associazione A.M.A. (https://gruppi.automutuoaiuto.it/i-gruppi). 

Ma tutto questo non basta, perché ora viene il secondo punto della lettera, che dovrebbe indurre tutti noi, come comunità, anche ad un’autocritica. Come dicevamo, l’autore della lettera ci mette di fronte ad alcuni problemi molto seri per tutti gli interventi di prevenzione del disagio. La lettera ricorda infatti “che la maggior parte dei miei amici si sono allontanati o addirittura spariti”; fa inoltre riferimento al fatto di sentirsi etichettato con “lo stigma del depresso, di quello che è costretto ad andare dallo psicologo”, fino al punto di essere trattato come un “matto”. La lettera sottolinea una diffusa impreparazione da parte degli altri ad affrontare il disagio, con l’effetto di accentuare il senso di abbandono in coloro che, ad esempio, soffrono di depressione e di spingerli a nascondere il loro dolore. Ma anche con l’ulteriore risultato di aggravare il loro isolamento e persino la vergogna per la propria condizione. 

La lettera tocca dunque un aspetto cruciale anche per la prevenzione del suicidio: il fatto che un malessere profondo e un gesto estremo sono generalmente anche (insieme quindi a molte altre cause) la conseguenza di una falla che si apre nelle nostre relazioni con gli altri che ci circondano. Tutti noi, quando soffriamo per una qualche circostanza difficile della nostra vita, possiamo percepire che gli altri non siano in grado di capire il nostro dolore. Questa percezione può spingerci ad isolarci col pensiero che nessuno possa offrirci una soluzione e liberarci dai nostri tormenti. Quando a questo si somma l’idea di essere un peso per gli altri a causa di un senso d’inadeguatezza, allora nella mente può balenare la ricerca della morte, come anche gli autori di questo articolo hanno constatato da alcune testimonianze raccolte durante una ricerca su un gruppo di auto mutuo aiuto in Trentino.

Per limitare questo senso di isolamento in coloro che stanno male, è allora importante che ognuno di noi sia pronto ad ascoltare queste persone e ad offrire informazioni sui servizi a cui rivolgersi. Ognuno di noi: non solo medici, psicologi o assistenti sociali, ma anche familiari, parenti, amici, colleghi, insegnanti, compagni di scuola, sacerdoti, forze dell’ordine, giornalisti, allenatori, ecc. Dovremmo immaginarci come una comunità che, nel segno della reciprocità, educa se stessa a non squalificare, etichettare o lasciare soli coloro che, per tante ragioni, provano un qualche malessere, ma piuttosto a riconoscere loro tutto il rispetto e la dignità che meritano e ad essere solidali nei loro confronti.

In Trentino ci sono vari progetti che mirano sia ad aiutare, sia a educare in tal senso. Pensiamo non solo al progetto “Invito alla Vita” (https://invitoallavita.automutuoaiuto.it), che prevede tra l’altro una linea telefonica (tel. 800061650) per tutte le persone che si sentono sole, analogamente a Telefono Amico (tel. 0223272327). Abbiamo in mente ad esempio anche il progetto di comunità “Restiamo insieme” per la prevenzione del suicidio in Valle di Sole (https://www.facebook.com/restiamoinsieme.valdisole) oppure il progetto “Psychaché”, nato a Rovereto, in cui i giovani diventano protagonisti della sensibilizzazione su disagio e suicidio tra i loro stessi coetanei (https://it-it.facebook.com/progettopsychache). 

Speriamo che queste iniziative possano dare un po’ di speranza a tutte le persone che attraversano momenti dolorosi, incluso l’autore della lettera, che ringraziamo per averci aiutato a riflettere su aspetti talvolta trascurati anche da operatori e studiosi. A questo riguardo, lo stesso autore della lettera, o chiunque altro lo desideri, può sentirsi libero di contattarci o di scriverci (anche in forma anonima) per condividere o approfondire la propria testimonianza. Noi ci impegneremo alla massima tutela della riservatezza, come per altre storie personali che abbiamo già raccolto durante il nostro lavoro di ricerca sulla prevenzione del suicidio e sul lutto per suicidio: Domenico Tosini, Dipartimento di Sociologia (Via Verdi 26, Trento); Tel. 0461/281324; domenico.tosini@unitn.it oppure fraccaro.ricerca@gmail.com 

Domenico Tosini (Università di Trento)

Deborah Fraccaro (sociologa e ricercatrice)

[Commento] "Suicidio: l'importanza di cercare aiuto" (5 maggio)
Other
Saturday 21 October 2023

Commento pubblicato su L’Adige (5 maggio 2023)

SUICIDIO: L'IMPORTANZA DI CERCARE AIUTO

Domenico Tosini e Deborah Fraccaro

Anche i quotidiani locali riportano ieri (4 maggio 2023) la notizia del suicidio di una donna in Trentino causato dal ricorso ad un kit acquistato online proveniente dal Canada. È senz’altro importante che la magistratura abbia avviato apposite indagini per istigazione al suicidio. Come documentato da diverse rassegne della letteratura internazionale, il controllo dell’accesso a mezzi letali (pesticidi, armi da fuoco, farmaci, ponti privi di barriere, ecc.) costituisce una tra le più importanti ed efficaci misure per la prevenzione del suicidio. È pertanto decisivo fare tutto quanto possibile per limitare la circolazione e il ricorso a questi mezzi. 

Questo non deve tuttavia distrarci – come studiosi, operatori e cittadini in generale – dalla necessità di individuare sia i fattori di rischio del suicidio dipendenti dalle più svariate difficoltà sociali ed economiche (si pensi al disagio che ha investito soprattutto i giovani a seguito della pandemia), sia i fattori che proteggono dal rischio di suicidio, come la presenza di una buona rete sociale e familiare, l’accesso alle cure mediche e ai servizi di aiuto alla persona. 

Avendo ben presente questo intreccio di fattori, giornali e televisioni, nel riportare notizie simili a quella sul “kit del suicidio”, dovrebbero richiamare l’attenzione tanto sul dramma della sofferenza di chi arriva ad affidarsi a questi mezzi letali, quanto e soprattutto sull’importanza di chiedere aiuto da parte di coloro che soffrono. Possiamo (e diremmo: dobbiamo) parlare di suicidio nel dibattito pubblico ed anche sui giornali, ma cercando sempre di seguire alcuni principi fondamentali. 

Anzitutto, i pensieri di morte che portano alla ricerca del suicidio formano un’esperienza che vivono molte persone e che rappresenta pertanto una condizione umana e sociale che attraversa tutte le fasi della vita individuale (si tratti di giovani, adulti o anziani). L’idea di togliersi la vita è sempre il risultato di un dolore psicologico che, nell’intimità della propria sfera personale, il singolo individuo sente come qualcosa d’insopportabile. È una condizione che è definita dal metro di ogni particolare soggettività e che merita la massima comprensione: nel duplice senso del nostro sforzo di ricostruire con attenzione le motivazioni personali di chi soffre e del nostro sforzo di sospendere il nostro giudizio morale. Ragion per cui, se questo dolore porta al suicidio, tutti noi dobbiamo riconoscere la dignità di questa drammatica valutazione che il singolo compie sulla propria esistenza.

Non dimentichiamo però un altro principio cruciale: questo riconoscimento della dignità di chi soffre non va qui confuso con la visione che il suicidio sia la soluzione ai propri problemi. È per questo che possiamo e dobbiamo impegnarci a prevenire il suicidio. Questo impegno è fondato sulla constatazione che il suicidio come noi lo viviamo generalmente in Occidente è anche e sempre l’esito di un distacco dell’individuo dalla collettività che lo circonda. A causa della combinazione di numerosi processi psico-sociali, la persona che si toglie la vita si sente sola, perduta, percepisce la chiusura dell’orizzonte del suo presente e del suo futuro, oltre al fatto che talvolta sente di essere un peso per gli altri. E tutto ciò conduce questa persona a dedurre che non ci sia più altra via d’uscita che il suicidio. 

Ciò implica che, se si arriva al suicidio, è perché qualcosa si è rotto anche nella percezione che le persone hanno dei loro legami con la realtà sociale in cui vivono tutti i giorni. È per questa ragione che i messaggi che dobbiamo sempre dare, anche e soprattutto sui mezzi d’informazione, dovrebbero includere l’incoraggiamento a non sentirsi completamente abbandonati: quindi l’esortazione a condividere il proprio dramma con gli altri e a chiedere aiuto rivolgendosi alle più diverse forme di sostegno dedicate a coloro che si sentono in difficoltà. 

Ne ricordiamo soltanto alcune. Anzitutto le linee telefoniche, che a loro volta offrono informazioni su aiuti più specifici: ne sono esempi, il contatto 0223272327 del Telefono Amico di Trento (che dispone anche di un servizio di ascolto WhatsApp Amico, raggiungibile via chat al 3450361628) oppure la linea telefonica 800061650 del progetto “Invito alla Vita” (Associazione AMA e Apss della Provincia di Trento). A questo si possono aggiungere le risorse consistenti nei più diversi gruppi di auto mutuo aiuto, come quelli attivi presso l’Associazione AMA di Trento (https://www.automutuoaiuto.it). O ancora i contatti di importanti progetti di sensibilizzazione e prevenzione, come quello attivo in Val di Sole (“Restiamo insieme”: https://www.facebook.com/restiamoinsieme.valdisole). 

In questa sede ci troviamo purtroppo nella condizione di trascurare altre non meno importanti iniziative di sostegno. Ma siamo certi che altri sapranno fare meglio di noi in altri interventi pubblici. Nel nostro piccolo, ci permettiamo anche di segnalare tre incontri di approfondimento e di sensibilizzazione sulla prevenzione del suicidio e sul sostegno a coloro che perdono familiari per suicidio – che si terranno presso il Dipartimento di Sociologia di Trento (Via Verdi 26), col coinvolgimento di studiosi e vari operatori, il 16 maggio (ore 11-13, aula 20), il 23 maggio (ore 11-13, aula 20) e il 25 maggio (ore 11-13, aula 7). Per informazioni: tel. 0461/281324 (Domenico Tosini); E-mail: domenico.tosini@unitn.it oppure fraccaro.ricerca@gmail.com 

Domenico Tosini (Università di Trento)

Deborah Fraccaro (sociologa e ricercatrice)

Corso di "Storia del pensiero sociologico" (AA 2024/2024)
Lessons
Friday 08 September 2023

STORIA DEL PENSIERO SOCIOLOGICO (AA 2023/2024)

Si veda il file sottostante allegato per prendere visione del programma del corso

Il programma e altri materiali sono disponibili anche su Google Drive > Unitn > Domenico Tosini  (VEDI QUI)

[In memoriam] Gianfranco Poggi (1934-2023)
Other
Thursday 20 July 2023

Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale - Università di Trento (14 luglio 2023)

https://webmagazine.unitn.it/news/cordoglio-scomparsa-gianfranco-poggi 

 

GIANFRANCO POGGI (1934 – 2023)

 

Domenico Tosini

Con la scomparsa di Gianfranco Poggi lo scorso 13 luglio, ci lascia uno degli studiosi che negli ultimi cinquant’anni hanno maggiormente contribuito all’interpretazione dei classici della sociologia e allo sviluppo della sociologia politica. Dopo la laurea in giurisprudenza nel 1956 presso l’Università di Padova, Poggi si trasferì per alcuni anni negli Stati Uniti, dove nel 1963 ottenne il dottorato in Sociologia presso l’Università della California (Berkeley) con una tesi sull’Azione Cattolica – poi pubblicata nel volume Catholic Action in Italy: The Sociology of a Sponsored Organization (Stanford University Press 1967). Nel frattempo, era stato assistente di ricerca del noto sociologo della politica Joseph La Palombara, per un’indagine sui gruppi di pressione nella politica italiana, mentre dal 1961 al 1964 fu assistente per la cattedra di sociologia di Camillo Pelizzi presso l’Università di Firenze. 

Poggi ricordava spesso con entusiasmo la svolta impressa alla sua carriera dal successivo trasferimento all’Università di Edimburgo, dove, forte della sintonia sperimentata con la figura di Tom Burns, risiedette tra il 1964 e il 1988. Furono gli anni in cui si andava profilando la crescente sensibilità di Poggi verso gli studi sui classici del pensiero sociologico, cui contribuì anzitutto con Immagini della società: saggi sulle teorie sociologiche di Tocqueville, Marx e Durkheim (il Mulino 1973 [ed. inglese 1972], con Marx: antologia degli scritti sociologici (il Mulino 1977) e, infine, con Calvinismo e spirito del capitalismo: contesti della tesi di Weber (il Mulino 1984 [ed. inglese 1983]). Non solo: Poggi iniziò a cimentarsi in maniera sempre più approfondita con la sociologia politica, in particolare con la sociologia dello Stato. Fu ancora negli anni di Edimburgo che pubblicò infatti uno dei suoi lavori più noti, La vicenda dello Stato moderno: profilo sociologico (il Mulino 1978 [ed. inglese dello stesso anno]), che da allora ha reso Poggi uno studioso imprescindibile nella ricerca sociologica sull’origine e sull’evoluzione dello Stato moderno. 

Esattamente nel 1988, l’anno in cui si trasferì dall’Università di Edimburgo a quella della Virginia, Poggi dedicò una delle sue numerose recensioni (oltre sessanta pubblicate nel corso della sua carriera) ad un’opera che, insieme al contributo fondamentale di Max Weber sul potere sociale, resterà per Poggi un punto di riferimento costante: la Fenomenologia del potere di Heinrich Popitz (professore all’università di Friburgo), originariamente apparsa in tedesco nel 1986; un’opera per la quale Poggi scriverà l’introduzione all’edizione italiana (il Mulino 1990) e che poi tradurrà interamente dal tedesco per l’edizione inglese (Columbia University Press 2017). Il duplice riferimento a Weber e a Popitz, e la combinazione del loro contributo, emergono con chiarezza in un lavoro centrale della produzione scientifica di Poggi, il volume Lo Stato: natura, sviluppo, prospettive (il Mulino 1992 [ed. inglese 1990]).

Da un lato, dunque, Weber, sulle cui spalle Poggi – avvalendosi peraltro anche dell’analisi di Norberto Bobbio – articola la tripartizione del poter sociale delineando, attraverso una comparazione col potere economico e col potere normativo, la specificità del poter politico, in quanto fa capo, direttamente o indirettamente, alla violenza e alla coazione (Lo Stato, capp. 1 e 2). Ma questo non poteva bastare per l’esame delle forme concrete, storicamente date, del potere politico. Come si evince infatti dalla lezione di Weber, andavano altresì prese in considerazione le forme di legittimità del comando che, di fatto, rendono più efficace e meno oneroso l’esercizio del potere. Di questa lezione Poggi tiene ampiamente conto, allorché segue con precisione l’evoluzione dello Stato liberal-democratico sino alle fasi più recenti del XX secolo (Lo Stato, capp. 7 e 8).

Dall’altro lato, come dicevamo, vi è il contributo di Popitz, che offre a Poggi ulteriori e significativi strumenti analitici per esaminare il consolidamento dello Stato moderno: consolidamento che viene interpretato come l’attuarsi di un processo più generale, teorizzato e indicato da Popitz come istituzionalizzazione del potere politico (Lo Stato, capp. 1 e 2). Si tratta di un processo che comprende tre aspetti fondamentali. Anzitutto, la spersonalizzazione dei rapporti di potere, per la quale lo Stato assume i contorni di un’organizzazione caratterizzata da posizioni che trascendono coloro che le occupano di volta in volta (si pensi in particolare all’apparato burocratico, esaminato da Poggi anche nel più recente volume La burocrazia: natura e patologie [Laterza 2013]). In secondo luogo, la formalizzazione dell’esercizio del potere, in base alla quale l’azione di ogni singolo ufficio nella macchina dello Stato viene soggetta ad una crescente standardizzazione tramite norme giuridiche. Infine, l’integrazione del potere politico incarnato nello Stato entro una totalità più ampia, cui si assiste nel caso dell’intreccio tra lo Stato e la definizione di un’identità nazionale, tra lo Stato e le forme democratiche di legittimazione, ma ancora tra lo Stato e il progressivo riconoscimento delle prerogative individuali alla base della cittadinanza. L’importanza del lavoro di Poggi si nota, tra l’altro, nell’attenzione con cui l’autore riscostruisce i processi storici che, a partire dall’Europa medievale, hanno condotto ad un progressivo e sempre più avanzato grado di istituzionalizzazione del potere politico, quale si registra per l’appunto nello Stato moderno (Lo Stato, capp. 3 e 4).

Ma, come sempre, l’attività di ricerca di Poggi continuava anche in quegli anni a seguire il binario parallelo degli studi di storia del pensiero sociologico, come si vede bene, ad esempio, nel caso del volume Denaro e modernità: la “Filosofia del denaro” di Georg Simmel (il Mulino 1998, ed. inglese 1993). Nato, come molti altri suoi testi, dalle lezioni dei suoi corsi universitari, questo libro costituisce ancora oggi un modello invidiabile di esegesi della teoria sociologica classica, in grado di guidarci in modo rigoroso e chiaro attraverso la complessa articolazione dell’analisi simmeliana. Questo libro è uno strumento didattico fondamentale (che anche chi scrive ha avuto modo di sperimentare in tal senso nei propri corsi) non solo per apprezzare la specificità di Simmel rispetto al clima intellettuale tedesco dominante tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, ma anche per distillare dalla sua opera un quadro interpretativo utile a cogliere in modo sistematico alcuni dei tratti principali della società moderna (su cui ha ovviamente un impatto decisivo l’economia monetaria) – un quadro che Poggi ricostruisce in modo efficace in particolare nella seconda parte di Denaro e modernità (capp. 6 e 7). 

Nel 1995 si concludeva anche l’esperienza presso l’Università della Virginia, dove a Poggi verrà riconosciuto il titolo di professore emerito. Tra il 1996 e il 2002, si stabilì allora presso l’European University Institute di Firenze. Sono gli anni in cui Poggi sistematizza ulteriormente la sua analisi del potere sociale e, in particolare, la concettualizzazione del poter politico, economico e normativo e delle interazioni tra queste forme. Ciò sfocerà anzitutto in uno libro tanto agile quanto efficace e concettualmente rigoroso, Il gioco dei poteri (il Mulino 1998), e ancor più nel volume Forms of Power (Polity Press 2001), in cui, tra le altre cose, Poggi difende la sua tripartizione delle forme di potere nel confronto col famoso sociologo della politica Michael Mann, autore della monumentale opera in quattro volumi intitolata The Sources of Social Power (Cambridge University Press 1986-2013) – riguardo a questa disputa si veda, di Poggi, anche Varieties of Political Experience: Power Phenomena in Modern Society (ECPR Press 2014, in particolare cap. 3).

La fase conclusiva della carriera di Poggi si svolse presso la Facoltà di Sociologia di Trento tra il 2002 e il 2008, dove tenne regolarmente, e coerentemente coi suoi interessi, un corso di storia del pensiero sociologico e un corso di sociologia politica. Oltre ad ulteriori contributi destinati a raccolte di saggi e varie voci enciclopediche sulla storia della sociologia e sulla sociologia del potere e dello Stato, a questi anni risalgono ad esempio le monografie Émile Durkheim (il Mulino 2003 [ed. inglese 2000]), Incontro con Max Weber (il Mulino 2004 [ed. inglese 2006) e una serie di affreschi dedicati alle figure di Marx, Durkheim, Weber e Simmel pubblicati nel volume Incontri col pensiero sociologico (in aggiunta ad ulteriori saggi di Giuseppe Sciortino) (il Mulino 2008 [ed. inglese 2011]). 

Non si contano in questa straordinaria carriera i riconoscimenti, ad esempio, con inviti e soggiorni presso alcune tra le maggiori istituzioni accademiche internazionali: tra queste, il Center of Advanced Study in the Behavioral Sciences di Stanford (1989-1990), il Wissenschaftskolleg di Berlino (1993-1994) oppure il Max Weber Gastprofessur di Heidelberg (1995). Generazioni di studenti hanno potuto apprezzare la dedizione profusa da Poggi nelle sue lezioni, mentre coloro che hanno avuto la fortuna di averlo come collega (come chi scrive) hanno sempre avvertito il suo genuino interesse verso il lavoro degli altri (a prescindere dalla loro posizione nella gerarchia accademica). Prodigo oltre ogni aspettativa di consigli e osservazioni critiche, Gianfranco è stato un maestro prezioso ed uno studioso esemplare soprattutto per il rigore concettuale delle sue analisi – peraltro con quell’onestà intellettuale e una ricorrente autoironia che emergevano dalle sue argomentazioni e dalle conversazioni con lui. 

 

Domenico Tosini

Università di Trento – Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale

Via Verdi 26 – 38122 Trento; domenico.tosini@unitn.it

Corso di "Devianza e controllo sociale" (AA 2022/2023)
Lessons
Friday 05 May 2023

DEVIANZA E CONTROLLO SOCIALE

Si veda il file sottostante allegato per prendere visione del programma del corso

Il programma e altri materiali sono disponibili anche su Google Drive > Unitn > Domenico Tosini (VEDI QUI)

Aggiornamenti sull'orario di ricevimento
Other
Wednesday 24 August 2022

Per aggiornamenti sull'orario di ricevimento, si veda: https://goo.gl/iHDupZ