Paola Venuti

Corso Bettini, 84 - 38068 Rovereto
tel. 0464 808451
paola.venuti[at]unitn [dot] it
Appartenenza a società e comitati scientifici
Membro dell'Ordine degli Psicologi.
Psicoterapeuta iscritta, fin dalla sua costituzione, all’Albo della Regione Veneto.
Dal febbraio 1997 fa parte del gruppo italiano della World Association Infant Mental Health, costituitosi a Roma, sotto il coordinamento del prof. M. Ammaniti (Università di Roma “La Sapienza”) con scopi di studio e approfondimento teorico clinico e di ricerca nell’ambito dell’intervento precoce madre-bambino.
E' dal 2003 membro del Direttivo nazionale dell' AISMI (Associazione Italiana Salute Mentale del Bambino)
E’ membro dell’Associazione Italiana Psicologi (AIP) dal 1992. Nel 1997 ha contribuito alla formazione della sezione AIP-Psicologia Clinica. Dal 1998 al 2001 è stata membro del Direttivo della Sezione. Ha coordinato la Segreteria Scientifica dei Congressi Nazionali della AIP-Sezione clinica del 1999 (Capri, 27-29 settembre) del 2000 (Alghero 28-30 settembre), del 2001 (Mondello 28-30 settembre). Ha curato la pubblicazione degli atti dei Congressi di Capri 1999 e Alghero 2000.
Note
1980: Laurea in Psicologia (con lode), indirizzo Psicologia Sperimentale (sottoindirizzo evolutivo), Università di Padova.
1987: Dottorato di Ricerca in Psicologia Sociale e dell’ Età Evolutiva (concorso libero con Commissione Nazionale).
1992 – 1994: Post-dottorato, con borsa di studio presso il Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione, Facoltà di Psicologia dell’Università di Padova.
1994 – 1998: Ricercatrice presso Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione, Facoltà di Psicologia dell’Università di Padova.
1/11/1998: Professore Associato di Psicologia Dinamica (settore disciplinare M11D ora M-PSI/07). Confermato in ruolo 1/11/2001.
1/11/1998 – 28/02/2002: in servizio presso il Corso di Laurea in Psicologia della Facoltà di Lettere e Filosofia della Seconda Università di Napoli, ove ha ricoperto gli insegnamenti di Psicologia Dinamica (corso progredito) e Tecniche di Osservazione del Comportamento Infantile. Negli a.a. 2000/2001 e 2001/2002 ha ricoperto, con supplenza, l’insegnamento “Individui e gruppi” presso la SSIS, Università di Trento, Polo di Rovereto.
1/03/2002 – 31/08/2007: professore Associato di Psicologia Dinamica in servizio presso la Facoltà di Scienze Cognitive, Università di Trento. Afferisce al Dipartimento di Scienze della Cognizione e della Formazione. Insegna Psicopatologia presso la Facoltà di Sociologia; Individuo e gruppi, Psicologia dello Sviluppo e Psicologia Clinica dello Sviluppo presso la SSIS; Sviluppo e misurazione dell’intelligenza presso il Corso di Laurea in Scienze e Tecniche di Psicologia Cognitiva Applicata.
1/09/2007 - attuale professore Straordinario di Psicologia Dinamica presso la Facoltà di Scienze Cognitive, Università di Trento. Afferisce al Dipartimento di Scienze della Cognizione e della Formazione. Insegna Psicopatologia Clinica, Psicologia Dinamica e Psicologia Clinica per la scuola
1/09/2002 – attuale: responsabile del Laboratorio di Osservazione e Diagnostica Funzionale presso il Dipartimento di Scienze della Cognizione e della Formazione dell’ Università di Trento.
1/01/2003 – attuale: responsabile del Servizio di Consulenza Psicologica dell’ Università di Trento, gestito dall’ Opera Universitaria di Trento.
1/09/2003 – attuale: membro del Collegio dei docenti del Dottorato di ricerca in Scienze della Cognizione e della Formazione dell’ Università di Trento
1/10/ 2004- attuale: vice direttore del Dipartimento di Scienze della Cognizione e della Formazione
1/11/2004 – 31/08/2007: membro del Consiglio di Amministrazione dell’ Università di Trento
6/07/2005 – attuale: è Collaborative Investigator to the National Institute of Child Health and Human Development
1/11/2005- attuale: coordinamento della laurea Triennale in Scienze e Tecniche di psicologia Cognitiva Applicata e della laurea specialistica in Scienze Cognitive.

Le principali informazioni relative a competenze e risultati negli ambiti della ricerca, delle sue applicazioni in ambito clinico e delle attività didattico-formative sono descritte e differenziate come segue:

1-Attività di ricerca
1.A – Ricerca sullo sviluppo cognitivo in soggetti con sviluppo tipico e atipico
1.B – Strumenti e tecniche per la valutazione dello sviluppo
1.C – Altre ricerche [1983-1995]

2- Esperienze operative ed organizzative in ambito psicoterapeutico e riabilitativo

3- Attività scientifico-organizzative

4- Attività didattica e di formazione

1. Attività di ricerca

L'attività di ricerca di Paola Venuti è rivolta allo studio delle sviluppo normale e patologico, con particolare attenzione alle relazioni precoci con le figure parentali.

Obiettivo generale di questo filone di ricerca è quello di delineare l’influenza che le relazioni adulto-bambino hanno sullo sviluppo di specifiche abilità e funzioni (es. acquisizione del linguaggio, sviluppo del gioco simbolico, autonomia, sviluppo delle relazioni con i pari). Nel corso degli anni, i risultati raggiunti con campioni di soggetti normali sono stati trasferiti in ambito clinico con la messa a punto di modelli per la diagnosi precoce e di tecniche di intervento terapeutico. La ricerca e l’intervento nell’ambito clinico è stata rivolta in particolare a campioni di soggetti affetti da patologie di tipo relazionale o da danni funzionali che inficiano lo strutturarsi delle relazioni. Attualmente la ricerca è rivolta all’individuazione, attraverso metodi osservativi, di indicatori precoci dei disturbi dello spettro autistico.

I principali risultati raggiunti sono sinteticamente descritti differenziando per aree di interesse (1A -- 1C).

1.A – Ricerca sullo sviluppo in soggetti con sviluppo tipico e atipico

Ricerca internazionale NIH-NICHD su “Mother-infant relationships:
cross-cultural and longitudinal research”.

Dal 1989 Paola Venuti è corrispondente italiano del progetto “Mother-infant relationships: cross-cultural and longitudinal research” del National Institute of Child Health and Human Development (NIH-NICHD) Bethesda, USA. Il progetto, coordinato da Marc Bornstein, tende ad evidenziare in un confronto transculturale e longitudinale (5 mesi, 13 mesi, 20 mesi, 4 anni, 10 anni) le possibili relazioni tra stili di interazione madre-bambino e il successivo sviluppo cognitivo del bambino. Il progetto è basato su metodologie di rilevazione dei dati sia di tipo osservativo (codifica di videoregistrazioni) che ricavati da test di abilità (scale di livello e test di intelligenza, misure dello sviluppo linguistico e della narrazione), da interviste e da questionari (percezione del ruolo parentale, stile educativo reale ed ideale, tratti di personalità).

Per il progetto NIH-NICHD sono stati utilizzati ed adattati test esistenti o creati nuovi strumenti per la misura di funzioni cognitive (es. livello di simbolizzazione e di attenzione) e di processi di ragionamento per cogliere il loro evolvere in funzione della qualità della relazione con la madre.

I principali risultati scientifici sono stati raccolti in lavori presentati a conferenze nazionali ed internazionali e su riviste nazionali ed internazionali [Cagliari 1992; Padova 1993; Roma 1993; Parigi 1994, Potenza 1994, Krakow 1995, Cesena 1995; articoli su Età Evolutiva 1997, 2003, Giornale Italiano di Psicologia 1997, Psicologia Clinica dello Sviluppo 1997, Early Development and Parenting 1998, Developmental Psychology 1998, Journal of Family Psychology 2001, Parenting 2002, Child Development, 2004, International Journal of Behavioural Development,2005].

Ruolo parentale e modelli culturali a confronto

Le metodologie di studio della relazione madre-bambino sono state applicate per valutare il ruolo che il padre assume nello sviluppo dei processi cognitivi del bambino sia in situazioni di cura parentale (caretaking) che di gioco strutturato [Psicologia Clinica dello Sviluppo 1997; Alghero 2000, Lisbona 2001].

Le caratteristiche interdisciplinari che costituiscono le basi teoriche del parenting sono state approfondite in un gruppo di lavoro internazionale (a cui hanno partecipato R. Hinde, J. Stevenson-Hinde, M. Bornstein, J. Woodburn, F. Giusti, A. Lis), i cui risultati sono stati raccolti nel volume Madre e Padre - Scienze dell'evoluzione, antropologia e psicologia delle funzioni parentali [Giunti, 1996].

Un interesse specifico è stato rivolto alla misurazione degli stili parentali assunti sia dal padre che dalla madre nel corso dei primi anni di vita del bambino, procedendo all'adattamento italiano di alcuni strumenti di indagine atti alla rilevazione dello stile parentale e all'autopercezione del ruolo genitoriale [Capri, 1996; Alghero 2000; Lisbona, 2001; Mondello 2001; Amalfi 2002; Journal of Family Psychology 2001, Età Evolutiva, 2003].

Per confrontare come i diversi modelli culturali di parenting influenzino lo sviluppo del bambino, sono stati applicati a campioni di bambini nati in Italia da genitori immigrati alcuni strumenti di indagine derivati dalla ricerca NIH-NICHD. I risultati di questo studio (finanziato dalla Regione Campania) sono stati discussi nel Workshop internazionale Nature and Culture in Child Development: cross-cultural researches, organizzato ad Amalfi nel dicembre 2002, e sono pubblicate nel volume Diverse culture, bambini diversi?- [Unicopli, Roma, 2003] accettato per la pubblicazione Giornale Italiano di psicologia.

Studio dell’interazione diadica con modelli predittivi e di analisi sequenziale

Gli studi madre-bambino e le sue estensioni hanno richiesto un approfondimento metodologico dell'osservazione dell’interazione diadica con l’utilizzo di modelli di analisi sequenziale ed alberi di classificazione nell’elaborazione dei dati osservativi. L’analisi è stata condotta in collaborazione con altri studiosi italiani (Univ. di Verona, di Napoli, di Milano). Articoli su simmetria nel gioco madre-bambino e sulle caratteristiche sequenziali del linguaggio materno sono apparsi in un nucleo monotematico specialistico [DiPAV, 2001]; è stato inoltre pubblicato un modello predittivo dell’influenza delle caratteristiche familiari e dell’interazione madre-bambino sullo sviluppo della simbolizzazione [Età Evolutiva, 2002].

Ricerca sullo sviluppo cognitivo, sociale e affettivo

Le informazioni raccolte circa lo sviluppo normale dell'interazione adulto-bambino e gli strumenti sviluppati per lo studio della simbolizzazione e lo sviluppo del linguaggio in bambini con sviluppo tipico hanno costituito una base metodologica per la comprensione dell’insorgere di psicopatologie e per la messa a punto di strumenti per la diagnosi dei disturbi dello sviluppo.

Attraverso filmati videoregistrati e database, si sta verificando la stretta connessione tra aspetti cognitivi ed emotivi nella formazione della simbolizzazione in campioni di soggetti con sviluppo tipico e atipico. Per la valutazione degli aspetti cognitivi, di simbolizzazione e per la valutazione delle interazione si utilizzano schemi di codifica e materiale di diagnostica funzionale messi a punto nel Laboratorio di Osservazione e Diagnostica Funzionale dell’ Università di Trento in collaborazione con il National Institute of Child Health.

Le ricerche sono attivate presso il laboratorio di Osservazione e Diagnosi Funzionale di Rovereto (in rete con l’ Istituto di Ricerca Scientifico “Stella Maris” di Pisa, l’ Istituto di Riabilitazione “Santo Stefano” di Porto Potenza (Macerata), alcune cooperative socio-educative e centri di riabilitazione della provincia di Trento, e l’Azienda provinciale Servizi Sanitari di Trento) sono state rivolte allo:

- Studio della Disponibilità Emotiva. Unità interattive videoregistrate di momenti di interazione di bambini con adulti significativi (madre, padre, educatori) sono codificate attraverso Emotional Availability Scales (EAS) elaborata da Biringen, Robinson e Emde dell’University del Colorado. Le scale sono relative alla sensibilità, non intrusività, non ostilità, strutturazione da parte dell’adulto dell’interazione e dalla parte del bambino considerano il coinvolgimento e la risposta all’adulto. Queste scale saranno utilizzate anche per l’identificazione di tipologie interattive stabilite con soggetti la cui patologia porta ad avere difficoltà nell’interazione, ed attivare quindi un metodo di monitoraggio dell’efficacia di interventi riabilitativi. I primi risultati in questo ambito di ricerca sono stati presentati a Montpellier [2004], Zara [2005] ed accettai per la pubblicazione Infant Development; Infant Mental Health; Psicologia Clinica dello Sviluppo.

- Studio della simbolizzazione in soggetti con sviluppo tipico e soggetti con sindrome di Down e con disturbo generalizzato dello sviluppo. Si utilizza l’analisi del gioco (non simbolico e simbolico) in situazioni in cui il soggetto è da solo e in situazioni in cui il soggetto è con altri adulti significativi. Si utilizzano inoltre la codifica di un testo narrato e l’applicazione di test funzionali. I primi risultati con soggetti con sviluppo atipico sono stati presentati in convegni nazionali ed internazionali [Padova, 2004; Montpellier, 2004, Zara 2005] pubblicati sul Giornale Italiano di Disabilità(2006) e in corso di pubblicazione su Infant Mental Health.

- Studio degli indicatori precoci dei disturbi dello spettro autistico. Le ricerche nel campo dell’ autismo continuano a sottolineare l’importanza della precocità della diagnosi. Una diagnosi precoce è di cruciale importanza per mettere a punto il trattamento più efficace ed arginare i deficit sia relazionali che cognitivi. Il progetto di ricerca, partendo dall’analisi di home video, intende costruire e valutare marker di comportamento misurabili a partire tra i 6 e i 18 mesi di età, permettendo quindi di anticipare significativamente i tempi della diagnosi precoce e dell’intervento. In particolare si sta studiando:

1) le modalità di emissione del pianto nei soggetti con sviluppo atipico attraverso tecniche di osservazione diretta ed indiretta e con l’ausilio di tecniche sperimentali [Padova, 2001, Montpellier 2004, Turku, 2004];
2) la direzione dello sguardo, lo sviluppo di attensione condivisa e di simbolizzazione nel gioco in soggetti con sviluppo atipico in diverse età, basandosi sia su home video che su osservazioni dirette, condotte principalmente in momenti di riabilitazione. Situazioni sperimentali accompagnano la ricerca osservativa [Padova, 2004; Cagliari 2005] risultati iniziali pubblicati sul Giornale Italiano delle Disabilità (2006);
3) il movimento: la ricerca si basa sullo sviluppo di un sistema informativo di raccolta e gestione dati multimediali (in particolare filmati di movimento, sia homevideo che in situazioni strutturate), dotato di metodi software semi-automatici specializzati per l’analisi della postura e del movimento infantile (lying, righting, sitting, crawling, and walking). Schemi di codifica osservativa supportano la ricerca i cui primi risultati sono stati presentati a [Matera 2004, Zara 2005, Cagliari 2005; Trento 2006] e pubblicati su Ciclo di vita e Disabilità [2004] e inviati per la pubblicazione ad Autism .

Il progetto di ricerca sugli indicatori precoci dei disturbi dello spettro autistico è stato finanziato dalla Commissione Scientifica di Ricerca dell’ Università di Trento (2005-2006).

Su tale argomento si è avuto il finanziamento Prin 2006-2007, coordinando un progetto nazionale dal titolo “Indicatori precoci della sindrome dello spettro autistico”

1.B – Strumenti e tecniche per la valutazione dello sviluppo

Metodi osservativi

A partire dalle ricerche sulla relazione madre-bambino, Paola Venuti ha cercato di introdurre l’osservazione come strumento per la valutazione dello sviluppo in soggetti normali e patologici. La ricerca con NICHD si è infatti innestata su precedenti risultati nel settore delle metodologie osservative, ed ha fornito elementi per lo sviluppo di nuovi metodi di codifica.

Con riferimento allo sviluppo di specifiche abilità, sono stati messi a punto schemi di codifica e check-list per l'osservazione del comportamento dei bambini, oggetto di pubblicazioni su rivista [Psicologia Contemporanea 1983, Neuropsichiatria Infantile 1983, Età Evolutiva 1992, Psicologia Clinica dello Sviluppo 1997]. Sul tema generale dei metodi osservativi e della loro applicazione, sono stati pubblicati i volumi L'osservazione in psicologia genetica [Giunti 1986] e L'osservazione in psicologia dello sviluppo [Giunti 1996].

Per la valutazione dell'interazione madre-bambino è stata elaborata una check-list completa applicabile sia in ambito di ricerca che di diagnosi clinica. Tale strumento è stato descritto in un capitolo del volume La valutazione dello sviluppo [Nuova Italia 1994] ed in termini più generali nel capitolo "L'osservazione come metodologia di ricerca in clinica" nel volume La metodologia della ricerca in clinica [Nuova Italia 1997].

L’osservazione diretta del comportamento è stata studiata come metodologia di indagine e ricerca che unifichi l’oggettività ed il controllo delle variabili. Una sintesi dei lavori condotti con tale approccio dal 1997 al 2001, in collaborazione con un gruppo di giovani ricercatori e psicologi clinici sia presso l’Università di Padova e di Napoli, e di Trento, è stata pubblicata nel volume L’osservazione del comportamento: ricerca psicologica e pratica clinica [Carocci 2001].

Questo approccio è stato ulteriormente sviluppato portando a definire un metodo di diagnosi funzionale basato su strumenti osservativi da applicarsi in patologie in cui le abilità verbali siano compromesse. Il metodo è descritto nelle sue applicazioni a soggetti autistici e con disturbo generalizzato dello sviluppo nel volume L’autismo: percorsi di intervento [Carocci 2003] e in Psicologia Clinica dello Sviluppo [2003], Journal of Intellectual Disability Research [2004], Ciclo Evolutivo e Disabilita,' [2004] Autismo [in stampa] .

Metodi di narrazione

Nell’ambito della costruzione di strumenti utili per la valutazione dello sviluppo linguistico e narrativo si segnala la messa a punto del nuovo metodo “La famiglia degli orsi”, basato su una delle prove create da Bornstein per la valutazione della narrazione a 4 anni. Il metodo, in taratura, permette di valutare le rappresentazioni familiari ed i conflitti con le figure parentali in bambini di età prescolare e scolare attraverso il gioco con materiali strutturati e il racconto di una storia.
Una applicazione del metodo è stata indirizzata anche a soggetti con sviluppo atipico. Sono stati finora considerati campioni patologici di soggetti affetti da disturbi di apprendimento, di soggetti con ritardo mentale lieve, e di soggetti affetti da sindrome di Down. Presentato in congressi nazionali ed internazionali (Boston 1996, Capri 1997, Bressanone 1998, Capri 2000, Amsterdam 2000, Roma 2002, Zara 2005, Cagliari 2005), il metodo è stato descritto in lavori pubblicati su [Infanzia e Adolescenza, 2004, Ciclo di Vita e disabilità [2004] e in capitoli nei volumi Tecniche di Indagine della personalità [Il Mulino 1998], La valutazione del bambino [Carocci 2000 ].

Il colloquio clinico

La metodologia del colloquio clinico è stata studiata come strumento d'indagine per la ricerca sia in soggetti adulti che in età evolutiva. Su tale argomento sono stati pubblicati il volume Il colloquio come strumento psicologico [Giunti 1991] e una sua riedizione riveduta e ampliata [Giunti 1995].

La metodologia del colloquio clinico di ricerca è stata approfondita per l’indagine in soggetti in età scolare e adolescenziale. Con tale metodologia si sta conducendo la ricerca sul tema La diversità a scuola: che idea i bambini hanno dei loro compagni diversamente abili? (finanziamento del Comune di Rovereto). La ricerca è stata condotta attraverso colloqui clinici per indagare le idee e le rappresentazioni mentali della disabilità in bambini del primo ciclo delle scuole elementari e del primo anno delle scuole medie. Alcuni risultati di questa ricerca sono stati pubblicati in capitoli nei volumi Advances in Learning Disabilities, [Elsevier Science/JAI 2005] e Trasformation des pratiques éducatives: La recherche sur l'inclusion scolaire [2006]

Sempre utilizzando la tecnica del colloquio si sta attualmente conducendo una ricerca etnografica sul consumo televisivo in contesti domestici e sulla competenza narrativa dei bambini 3-7 anni relativa alla visione di programmi televisivi. La ricerca è finanziata dal Comitato TV e Minori di FRT i risultati sono in press presso la Franco Angeli.

1.C – Altre ricerche [1983-1995]

L’acquisizione e la rappresentazione del senso del pericolo
L’applicazione integrata di metodologie osservative (osservazione libera e strutturata) e del metodo del colloquio è stata applicata in un progetto di ricerca longitudinale dell’ Università di Padova che ha coinvolto campioni differenti in una gamma di età che varia dalla nascita all'adolescenza allo scopo di studiare lo sviluppo dell'acquisizione e della rappresentazione del senso del pericolo. I risultati della ricerca sono stati raccolti nel volume "Se sto attento non mi faccio male" [Boringhieri 1994], ove se ne considerano gli aspetti cognitivi e affettivi, il processo di crescita, le eventuali regressioni e la esemplificazione di alcuni casi con disturbi nell'acquisizione del senso del pericolo esterno. Un contributo teorico sulla rappresentazione del pericolo è apparso come articolo [Età Evolutiva 1990]; risultati sono stati presentati in differenti congressi internazionali e nazionali [Lisbona 1985, Ravello 1985, Stoccolma 1986, Lisbona 1988, Lugano 1989, Tokio 1990, Bruxelles 1992, Chicago 1992].

L’acquisizione e lo sviluppo dello schema corporeo

L'acquisizione e lo sviluppo dello schema corporeo sono stati oggetto di un progetto di ricerca per un test costruttivo per bambini dai 18 mesi ai 4 anni. I risultati di tale lavoro sono stati presentati su Età Evolutiva (1988), e quindi in un nucleo monotematico di [Età Evolutiva, 1990] ed in comunicazioni a congressi internazionali [Ginevra 1986, Budapest 1988, Zara 1989, Trieste 1989, Miami, 1992]. Un contributo sull'argomento è stato inoltre pubblicato nel volume The self-concept (a cura di L. Oppenheimer, Springer-Verlag 1990).

La rilevazione dei comportamenti aggressivi in età prescolare e scolare

E’ stato studiato il problema della misurazione dei comportamenti aggressivi attraverso scale e strumenti psicometrici. La ricerca è stata finalizzata all'adattamento e alla taratura italiana del questionario di aggressività di Olweus e alla costruzione di un questionario applicabile a bambini di età scolare. E’ stata inoltre messa a punto una check-list per l'osservazione di comportamenti aggressivi in bambini al di sotto dei tre anni [lavori pubblicati su Età Evolutiva (1992), Bollettino di Psicologia Applicata (1983; 1993); comunicazioni presentate a Losanna 1983, Turku 1984, Bologna 1989, Ariccia 1990, Praga 1991, Padova 1993, Bologna 1993].

2. Esperienze operative ed organizzative in ambito psicoterapeutico e riabilitativo

Paola Venuti è membro dell'Ordine degli Psicologi e Psicoterapeuti fin dalla sua istituzione. E’ psicoterapeuta ad orientamento psicoanalitico. Presso l’Università di Trento:

- Svolge attività clinica e psicoterapeutica con responsabilità scientifica ed organizzativa dei Laboratori di Osservazione e di Diagnostica Funzionale del Dipartimento di Scienze della Cognizione e della Formazione.
- Coordina progetti di riabilitazione e supervisione dell’intervento riabilitativo-educativo per enti esterni convenzionati con il Dipartimento.
- Presso la stessa Università ha inoltre compito di coordinamento Scientifico e di supervisione dell’equipe del Centro di Consulenza Psicologica per Studenti (in convenzione con Opera Universitaria).

L’attività e l’applicazione clinica sono iniziate nel 1985, in qualità di psicopedagogista presso il Circolo Didattico di Cadoneghe (PD), con interventi in ambito scolastico-istituzionale su soggetti con disturbi della personalità limitanti le capacità di apprendimento o di relazione sociale.

Negli anni successivi ha continuato a lavorare con bambini di diverse età con patologie anche molto gravi, affetti da autismo o da disturbi generalizzati dello sviluppo. Ha svolto attività di ricerca in clinica e di psicoterapia nel “Centro Selma Fraiberg”, afferente al “LIRIPAC” (Laboratorio Interdipartimentale ricerca psicologica applicata e clinica della Facoltà di Psicologia dell’Università di Padova).

Nel 1996 ha iniziato un progetto di consulenza tra il Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione dell’ Università di Padova e la Cooperativa Sociale “Il Ponte” di Rovereto. La consulenza presso tale istituzione è proseguita negli anni successivi ed ha portato alla progettazione di interventi riabilitativi, e di interventi supporto psicologico alle famiglie di soggetti affetti da handicap (anni 1998-2002). Il progetto ha quindi visto il coinvolgimento di tirocinanti e di studenti in Psicologia (per un totale di 6 borse di studio per laureandi della Seconda Università di Napoli e 10 tirocini post-laurea).

Dal 1997 al 1999 ha svolto attività di consulenza e di supporto psicologico per la sezione Trentino-Alto Adige dell’ Associazione dei genitori di soggetti autistici (ANGSA), tenendo un ciclo di incontri mensili per genitori di soggetti disabili aderenti alla Cooperativa “Insieme” di Rovereto.

Dal 1997 ha continuativamente svolto, attività di supervisione clinica e di progettazione di interventi rivolti al recupero e al trattamento di difficoltà emotive e relazionali presso Cooperative Sociali e presso Istituti Scolatici [ Cooperativa “Il Ponte”, ANFASS Trentino, “La Rete”, “La Casa”, in provincia di Trento, Cooperativa “Incontro” in provincia di Torino, Istituto Onnicomprensivo Rovereto Sud, Centro Territoriale per l’integrazione di Asolo(TV)].

Dal 1999 coordina e supervisiona l’èquipe di terapisti della riabilitazione, educatori professionali ed esperti di educazione motoria che intervengono nel progetto “Spazio Libero” del Comune di Rovereto. Tale progetto ha lo scopo offrire opportunità riabilitative, educative e di integrazione sociale ai soggetti in età inferiore ai 18 anni affetti da ogni tipo di disabilità o da disagio psico-sociale.

E’ attualmente supervisore del gruppo soggetti autistici della Cooperativa sociale “Il Ponte” e degli operatori della Cooperativa “la Rete”. L’attività è svolta in convenzione con il Laboratorio di Osservazione e diagnostica Funzionale del DISCoF – UniTN.

3. Attività scientifico-organizzativa

Dal 1989, Paola Venuti coordina l'attività del gruppo italiano per il progetto transculturale "L'influenza della relazione madre-bambino sullo sviluppo delle capacità cognitive e linguistiche dei bambini nei primi anni di vita" del National Institute of Child Health and Human Development (Bethesda MA, USA) diretto dal Prof. Marc H. Bornstein.

Dal 1998 al 2002 è stata responsabile del Laboratorio di Osservazione della Facoltà di Psicologia della Seconda Università di Napoli, nel cui ambito ha organizzato un gruppo di 5 persone (assegnisti di ricerca e tirocinanti) per attività di ricerca e di pratica clinica utilizzando l’osservazione come metodologia principale di indagine.

Nel 2002 ha implementato ed è responsabile presso l’Università di Trento del Laboratorio di Osservazione e di quello di Diagnostica Funzionale. Il Laboratorio di Osservazione è attrezzato sia per la fase di rilevazione dei dati che per la fase di analisi e di messa a punto di schemi di codifica di dati osservativi. Il laboratorio di Diagnostica Funzionale è attrezzato con una aggiornata batteria di test rivolti alla misurazione di: abilità funzionali (discriminazione, percezione, attenzione, funzioni esecutive, coordinamento visuo-motorio); abilità cognitive (scale di intelligenza verbale e di performance, scale di intelligenza per soggetti non parlanti); abilità linguistiche (produzione, comprensione ed esecuzione del linguaggio); abilità di memoria (a breve e lungo termine, prospettica, semantica); variabili di tipo emotivo-affettivo per verificare l’influenza di tali variabili sulle prestazioni cognitive. Il laboratorio è attrezzato per una diagnosi funzionale computerizzata anche con soggetti con deficit nelle aree sensoriali, motorie e linguistiche.
Nel Laboratorio lavorano 2 post-doc, con assegno di ricerca, 2 studenti del Dottorato in Scienze della Cognizione e della Formazione, 3 borsisti.

E’ membro dell’Associazione Italiana Psicologi (AIP) dal 1992. Nel 1997 ha contribuito alla formazione della sezione AIP-Psicologia Clinica. Dal 1998 al 2001 è stata membro del Direttivo della Sezione. Ha coordinato la Segreteria Scientifica dei Congressi Nazionali della AIP-Sezione Clinica nel 1999 (Capri 27-29 settembre) nel 2000 (Alghero 28-30 settembre), nel 2001 (Mondello 28-30 settembre). Ha curato la pubblicazione degli atti dei Congressi di Capri 1999 e Alghero 2000.

Dal febbraio 1997 fa parte del gruppo italiano della World Association Infant Mental Health, che diviene nel 1998 AISMI (Associazione Italiana Salute Mentale Infantile) costituitosi a Roma, sotto il coordinamento del prof. M. Ammaniti (Università di Roma “La Sapienza”) con scopi di studio e approfondimento teorico e di ricerca nell’ambito dell’intervento precoce madre-bambino. Dal giugno 2005 fa parte del Comitato Direttivo dell’ AISMI

E’ membro del Comitato Scientifico della rivista “Infanzia ed Adolescenza”. Il Pensiero Scientifico Editore.

Dal 1996 al 1999 ha fatto parte del Coordinamento Redazionale della Rivista “Psicologia Clinica dello Sviluppo” edita da Il Mulino, e in tale ruolo ha organizzato la 1° giornata Scientifica di Psicologia Clinica dello Sviluppo (Padova- febbraio 1998).

Dal 1995 al 1998 è stata coordinatrice di PIC Erasmus della Facoltà di Psicologia dell’Università di Padova.

Dal 1995 al 1997 le è stato conferito dalla Giunta Provinciale della Provincia Autonoma di Trento l'incarico di coordinare il Gruppo di Consulenza degli Asili Nido.

Ha organizzato diversi seminari e workshop con ricercatori e studiosi italiani e stranieri:
• Aprile 1992 - Workshop “Evoluzione e cultura nelle relazioni parentali”. Istituto Superiore di Studi Filosofici. Napoli. Interventi di R. Hinde (Cambridge), J. Woodburn (Londra), J. Stevenson-Hinde (Cambridge), M.H. Bornstein (Bethesda, Usa).
• Aprile 1997 - Giornata di studio su “L’attaccamento e la trasmissione inter-generazionale”. Università di Padova. Interventi di M. e H. Steele (University of London e Anna Freud Center).
• Ottobre 1997 - Giornata di studio su “L’intervento terapeutico precoce in ambito familiare”. Università di Padova. Intervento di R. Seligman (San Francisco- USA).
• Giugno 1998 - Giornata di studio su “L’autismo: tecniche di intervento e supporto alle famiglie”. Università di Padova. Intervento di Anna Alvarez (Tavistock Institute- London).
• Dicembre 2002 - Workshop Internazionale “Cultura e natura nello sviluppo del bambino: studi cross-culturali ed etnici a confronto”. Amalfi (SA). Interventi di M.H. Bornstein (Bethesda, Usa) e A. Schoelmerich (Bochum, Germany).
• Novembre 2003 - Seminario “Autismo: diagnosi e intervento” presso il Dipartimento di Scienze della Cognizione e della Formazione- Università di Trento. Intervento di Filippo Muratori. Istituto Stella Maris, Pisa
• Marzo - ottobre 2004 - Le Forme del Disagio – Emozione, Cognizione ed Intervento Educativo. Workshop organizzati presso il Dipartimento di Scienze della Cognizione e della Formazione- Università di Trento. Interventi di M. Arduino, C. Muzio, R. Job, D. Brizzolara, D. Grossi, D. Palomba, F. Muratori.

E’ stata relatrice invitata a Convegni nazionali sul tema dell’autismo (Trento 1998, 1999; 2001; Napoli 2000, 2001; Civitanova Marche, 2003, Padova 2004, Pisa 2005).

E’ stata referee per le riviste: Età Evolutiva, Giornale Italiano di Psicologia, Psicologia Clinica dello Sviluppo, Rassegna di Psicologia, Parenting.

Dal 2001 è referee per progetti di ricerca del MURST.

Dal 2004 è membro dell’ Albo degli Esperti del Comitato di Indirizzo di Valutazione della Ricerca-CIVR, MIUR

E’ stata visiting fellow presso i laboratori del NIH-NICHD negli anni:
1990 - settembre-ottobre
1992 - aprile
1995 - settembre
2000 – gennaio
2003- agosto

Principali progetti finanziati di cui ha coordinato il gruppo di lavoro:
 “Mother-infant relationships: cross-cultural and longitudinal research” (NIH-NICHD, dal 1989)
 “Stili parentali e sviluppo cognitivo e affettivo del bambino: follow-up 48 mesi” (Progetto di ricerca scientifica - ex quota 60% Seconda Università di Napoli, 2000)
 “L’influenza della relazione con l’adulto nell’acquisizione del gioco simbolico nei primi anni di vita” (Progetto di ricerca scientifica - ex quota 60% Seconda Università di Napoli, 2001)
 “I figli dell’immigrazione: stili parentali ed abilità cognitive” (Regione Campania, 2002)
 “La stanza dei sogni: analisi del disegno infantile” (Ass. Genitori, DOIMO City-Line 2000, 2001, 2002, 2003, 2004)
 “La diversità a scuola: che idea i bambini hanno dei loro compagni diversamente abili?” (Progetto Spazio Libero, 2003)
 AWARE (Ageing Workers Awareness to Recuperate Employability) approvato con comunicazione della Commissione Europea n. 11924 del 01.08.2004 Azioni innovative finanziate a titolo dell’articolo 6 del regolamento relativo al Fondo Sociale Europeo: “Approcci innovativi alla gestione del cambiamento”
 “Competenze comunicative e sociali precoci nei bambini con Disturbo dello Spettro Autistico: uno studio sul pianto e sull'attenzione condivisa”(Commissione Scientifica di Ricerca, Università di Trento, 2005)
 “Indicatori precoci della sindrome dello spettro autistico” (coordinamento nazionale di 5 unità di ricerca- Finanziamento PRIN 2005-2007)

4. Attività didattica e di formazione

Corsi universitari (titolare o per supplenza)

1998-1999: docente di ruolo di Psicologia Dinamica, Seconda Università di Napoli.

1998-1999: docente per supplenza di Psicodinamica dello Sviluppo e delle Relazioni Familiari, Seconda Università di Napoli.

1999-2002: docente di ruolo di Psicologia Dinamica (corso progredito), Seconda Università di Napoli.

1999-2002: docente per supplenza di Tecniche di Osservazione del Comportamento Infantile, Seconda Università di Napoli.

2000-2002: docente per supplenza di Individuo e gruppi, SSIS, Università di Trento, Polo di Rovereto.

2002-2003; 2003-2005 docente presso l’Università di Trento dei corsi:
- Psicopatologia: Facoltà di Sociologia;
- Psicologia Clinica dello Sviluppo: Facoltà di Sociologia (2002- 2003);
- Psicologia Clinica dello Sviluppo: SSIS, Polo di Rovereto, Abilitazione aggiuntiva al sostegno
- Individuo e gruppi: SSIS, Facoltà di Scienze Cognitive
- Psicologia dello Sviluppo: SSIS, Polo di Rovereto (2002-2004)
- Sviluppo e Misurazione dell’ Intelligenza: Corso di Laurea in Scienze e tecniche di Psicologia Cognitiva Applicata, Facoltà di Scienze Cognitive.
- Intelligenza Emotiva, Studio del Caso Singolo: Corsi di Specializzazione al Sostegno, SSIS, Facoltà di Scienze Cognitive
- Psicologia dello Sviluppo, Psicologia Clinica dello Sviluppo: Corsi di Specializzazione al Sostegno per le insegnanti abilitati delle scuole elementari, SSIS, Facoltà di Scienze Cognitive (2005-2006)
- Psicopatologia Clinica: Corso di laurea specialistica in psicologia, facoltà di Scienze Cognitive (2006-2007)

2003-2004 docente presso il Dottorato di ricerca in scienze della Cognizione e della Formazione
- Sviluppo cognitivo normale e patologico

Altra attività didattiche a livello universitario

1994-1998 (insegnamento di Psicologia Clinica, Università di Padova): seminari per studenti su “Diagnosi precoce dei disturbi interattivi tra madre e bambino”.

1997-1998 (insegnamento di Tecniche del colloquio psicologico, Università di Padova): seminari per studenti su “La conduzione del colloquio diagnostico con soggetti in età di sviluppo e con i genitori”

1993-1996: docente e tutor all'attività del Corso di Perfezionamento sulle Nevrosi Infantili presso l'Università di Padova.

1998-1999: docente di Metodologia delle Scienze del Comportamento presso la Scuola di Specializzazione in Psicologia Clinica dell' Università di Padova.

2001: docente di Tecniche di Osservazione presso il Corso biennale di Specializzazione per l’Insegnamento a soggetti portatori di handicap (IPRASE- TN; SSIS – Università di Trento).

1992-1998: tutor di tirocinanti per l’esercizio della professione di Psicologo presso il Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione, Università di Padova.

1999-2001: tutor di 3 corsisti della Scuola di Specializzazione in Psicologia Clinica dell’Università di Padova

1998-2002: tutor di tirocinanti per l’esercizio della professione di Psicologo presso il Dipartimento di Psicologia, Seconda Università di Napoli.

2000: ha organizzato ed è stata tutor di 3 borse di studio per studenti laureandi della Facoltà di Psicologia (seconda Università di Napoli) presso i laboratori del NIH-NICHD della durata di due mesi ciascuna.

2000- 2001: ha organizzato ed è stata tutor di 9 borse di studio per studenti laureandi della Facoltà di Psicologia (Seconda Università di Napoli) nei laboratori di diagnostica e osservazione attivati presso il Centro socio-educativo “Il Ponte”.

2002: tutor di una borsa di studio annuale post-laurea bandita dalla Facoltà di Psicologia (Seconda Università di Napoli) presso i laboratori del NIH-NICHD.

2003: tutor di un assegno di ricerca sul tema “Sviluppo emotivo e misure dell’interazione e della simbolizzazione in bambini normali e patologici: osservazione e diagnostica funzionale” presso il Dipartimento di Scienze della Cognizione e della Formazione, Università di Trento, finanziato dal Comune di Rovereto (Tn)

2003: tutor di tirocinanti per l’esercizio della professione di Psicologo presso il Laboratorio di Osservazione e Diagnostica Funzionale del Polo di Rovereto, Università di Trento.

2003: advisor di 3 studenti del XIX ciclo del Dottorato in Scienze della Cognizione e della Formazione, Dipartimento di Scienze della Cognizione e della Formazione, Università di Trento.

2004- attuale: tutor di un assegno di ricerca sul tema “L’assessment in psicologia clinica dello sviluppo: Validazione e standardizzazione di due strumenti per la valutazione delle funzioni di base” presso il Dipartimento di Scienze della Cognizione e della Formazione, Università di Trento, finanziato dalla Cooperativa Sociale “Il Ponte” di Rovereto (Tn)

2005- attuale: tutor di un assegno di ricerca sul tema “Il movimento come indicatore precoce delle sindromi dello spettro autistico” presso il Dipartimento di Scienze della Cognizione e della Formazione, Università di Trento, finanziato dal Comune di Rovereto (Tn)

2005: tutor di 2 borse di studio sul tema “Ageing Workers Awareness to Recuperate Employability” presso il Dipartimento di Scienze della Cognizione e della Formazione, Università di Trento, finanziato dalla Comunità Europea.

Attività di formazione e aggiornamento in ambito educativo-scolastico e clinico

Negli anni 1988 e 1989 Paola Venuti è stata aggiornatrice dell'IRRSAE VENETO; nell'ambito del Piano Pluriennale di Aggiornamento sui Nuovi Programmi della Scuola elementare, ha tenuto corsi di formazione e aggiornamento degli insegnanti elementari nelle scuole della Provincia di Padova.

Ha tenuto corsi di aggiornamento sull'osservazione in ambito scolastico per il Provveditorato agli Studi di Genova (dicembre 1988), di Torino (febbraio 1995). Per l'IRRSAE Piemonte (1994) ha tenuto corsi di formazione sull'osservazione e la valutazione a scuola nell'ambito dei corsi di aggiornamento organizzati da IRRSAE e dagli Ispettori tecnici del Provveditorato di Torino per la compilazione delle nuove schede di valutazione scolastica.

In Trentino (II Circolo Didattico di Rovereto, Circolo Didattico di Volano, 1995), ha condotto progetti di intervento in ambito scolastico. I progetti sono stati rivolti sia ad approfondimenti e discussioni con gruppi di genitori su problemi di sviluppo e di apprendimento sia ad interventi sistematici in classi con soggetti con difficoltà di tipo affettivo-relazionale. Gli interventi prevedevano un’analisi delle dinamiche della classe, la progettazione di interventi per gruppi e per individui, e la verifica.

Dal 1989, ha svolto numerosi incontri a carattere divulgativo con insegnanti e genitori di bambini frequentanti la scuola materna e la scuola elementare approfondendo temi relativi allo sviluppo del bambino, all’aggressività, all’insorgere di paure, all’integrazione sociale, alla disabilità. Gli incontri sono stati svolti in collaborazione con Comuni ed Enti Locali e con la Federazione delle Scuole Materne del Trentino.

Nel 2001 la Federazione delle Scuole Materne del Trentino le ha affidato la supervisione dell’intervento delle insegnanti di sostegno con soggetti affetti da autismo e da disarmonie dello sviluppo.
Dal 1992 collabora sistematicamente con la Federazione Consorzi Cooperativi della Provincia Autonoma di Trento per la realizzazione di progetti di aggiornamento e formazione degli operatori socio-assistenziali ed educatori professionali (settembre 1992-aprile 1993, gennaio-giugno 1996, gennaio-giugno 1998, gennaio-giugno 1999; gennaio-ottobre 2000).

Ha tenuto corsi di formazione per educatori di comunità di intervento e riabilitazione educativa (Torino 1995-1996). Nel 2001 ha tenuto alcuni incontri di formazione sulle “Tecniche di intervento con soggetti autistici” con gli educatori della Cooperativa Sociale “La Rete” di Trento. Nel 2002 ha tenuto incontri di formazione e supervisione sulla Progettazione di interventi individualizzati con soggetti disabili con gli educatori della Cooperativa Sociale “La Rete” di Trento.

Ha tenuto un workshop di formazione sull’ “Osservazione del bambino autistico” nell’ambito dell’ aggiornamento organizzato dall’ Ordine degli Psicologi della Campania (dicembre 2001). Ha inoltre tenuto un intervento di formazione sulla “Comunicazione facilitata: una tecnica interattiva alternativa” per i centri di Riabilitazione Sollo di Napoli (dicembre 2001).
Ha tenuto una giornata di formazione su “Aspetti emotivi e sociali dei soggetti autistici” presso il Centro Futura di Ottaviano (Napoli, marzo 2002)

E’ stata relatrice e responsabile scientifico del corso: Progetto AUTISMO: L'intervento Integrato per lo sviluppo emotivo e relazionale, organizzato dalla Società Italiana di Psicologia dell'Abilitazione e della Riabilitazione da febbraio a maggio 2003 in Capua (NA).