Marco Uvietta

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Formazione

Dopo gli studi classici, il 7 luglio 1991 ha conseguito con lode la laurea in Discipline della Musica presso il DAMS di Bologna, discutendo una tesi di analisi sul Mikrokosmos di Béla Bartók (relatore prof. Loris Azzaroni). Il 3 maggio 1999 ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Storia e analisi delle culture musicali presso l’Università “La Sapienza” di Roma sotto la guida del prof. Fabrizio Della Seta.
Nel 1994 si è diplomato col massimo dei voti in Musica corale e Direzione di coro presso il Conservatorio G. Verdi di Milano; il 29 luglio del 1998 si è diplomato in Composizione presso lo stesso istituto. Il 20 giugno 2000 ha conseguito, sotto la guida del M° Azio Corghi, il diploma di perfezionamento in composizione presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

Carriera accademica ed attività didattica

 

1° luglio 2016: Professore Associato di Musicologia e Storia della musica al Dipartimento di Lettere e Filosofia delll'Università degli Studi di Trento;

1° marzo 2005 - 30 giugno 2016: Ricercatore di Musicologia e Storia della musica presso l’Università degli Studi di Trento.

Tiene regolarmente i corsi di Storia della musica (Laurea triennale e Magistrale) e di Etnomusicologia (Civiltà musicale afroamericana e Storia del jazz) al Dipartimento di Lettere e Filosofia dell'Università di Trento

Svolge inoltre attività didattica per il Dottorato in Culture d’Europa. Ambiente, Spazi, Storie, Arti, Idee.

 

 

Interessi di ricerca

Coltiva due ambiti diversi di interessi di ricerca:
1) filologia musicale, con specifica applicazione al repertorio operistico italiano dell'Ottocento, finalizzata a progetti editoriali.
2) analisi dei linguaggi musicali del Novecento.

Attività di ricerca

La sua attività di ricerca si sviluppa in due ambiti nei quali la formazione musicale e l’attività professionale di compositore si coniugano, come strumento indispensabile, da una parte con la filologia musicale e lo studio del processo compositivo, dall’altra con l’analisi e gli studi sistematici sul linguaggio musicale:

1) applicazione della filologia musicale all’editoria nell’ambito dell’opera italiana dell’Ottocento (edizioni critiche); nel 2014 ha curato l'edizione critica della Messa da requiem di Giuseppe Verdi per Baerenreiter-Verlag. Attualmente sta lavorando all'edizione critica dell'opera di Vincenzo Bellini La straniera, che verrà pubblicata da Casa Ricordi;

2) applicazione dell’analisi allo studio dello stile nell’ambito della composizione contemporanea, con particolare attenzione al processo creativo; significativi in questo senso i saggi sul linguaggio musicale e lo stile di Luciano Berio.

E' autore di numerosi saggi musicologici, fra i quali:

Rinaldo & C.[orghi’s elaboration]“Geometrie” di una reinvenzione drammaturgico-musicale, Università Statale di Milano; in corso di stampa

Vincenzo Bellini, La straniera, edizione critica a cura di Marco Uvietta, Ricordi, Milano, 2015 (partitura per l’esecuzione disponibile)

Il Finale di Luciano Berio: schema del Finale di Luciano Berio, Milano, Teatro alla Scala, 2015

Il Finale di Luciano Berio / The Finale by Luciano Berio, in Turandot. Uno sguardo nell’Archivio Storico Ricordi / Turandot. A glimpse into the Archivio Storico Ricordi, Milano, Archivio Storico Ricordi, 2015

Giuseppe Verdi, Messa da requiem, edizione critica a cura di Marco Uvietta, Bärenreiter, Kassel, 2014

Verdi, Messa da requiem, critical Commentary, a cura di Marco Uvietta, Bärenreiter, Kassel, 2014

Berühmtes Werk in neuem Licht. Verdis “Messa da requiem” in einer Urtext-Neuedition, in «[t]akte» (Das Bärenreiter Magazin) 2014, n. 2 (Informationen für Bühne und Orchester), p. 14

Aspetti formali della melodia di Martucci, in Giuseppe Martucci: da Capua all'Accademia di Santa Cecilia, Atti del Convegno internazionale di studi, Napoli 3-5 dicembre 2009, Roma, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, 2012, pp. 91-110

Gesto, intenzionalità, indeterminazione nella poetica di Berio fra il 1956 e il 1966, in «Rivista Italiana di Musicologia,  vol. XLVI (2011), pp. 197-243

Glosse bibliografiche a una selezione di scritti di Luciano Berio (2011), http://eprints.biblio.unitn.it/archive/00001962/

J.K. Halfyard, Berio’s “Sequenzas”. Essays on Performance, Composition and Analysis, in «Il saggiatore musicale», XVII (2010) n. 1, pp. 133-148

«Sonata e no». Processi formali, in Luciano Berio. Nuove prospettive, Atti del Convegno internazionale di studi, 28-31 ottobre 2008, Firenze, Olschki, 2012, pp. 163-194

I Quadri di Segantini di Riccardo Zandonai: ‘impressioni sinfoniche’ o Symphonische Dichtung? in Giovanni Segantini nella cultura di fine Ottocento, Arco (TN): Galleria Civica G. Segantini / Centro Studi Judicaria, 2009, p. 87-101. Atti di: Giovanni Segantini nella cultura di fine Ottocento, Arco (TN), 26 settembre 2008

Il finale di Luciano Berio, in W. Ashbrook - H. Powers, Turandot di Giacomo Puccini. La fine della grande tradizione, a cura di G. Dotto, Roma-Milano, Accademia Nazionale di Santa Cecilia-Ricordi, 2006, pp. 253-327

Il pianoforte di Berio: glosse a ‘Sequenza IV’, in “Rivista di Analisi e Teoria Musicale” (Attorno al pianoforte di Luciano Berio), 2006/2, pp. 11-72

La Marescialla d’Ancre, in Giovanni Prati e il melodramma. Saggi critici, a cura di Annely Zeni, Quaderni Trentino Cultura 10, Giunta della Provincia Autonoma di Trento, 2006, pp. 27-54

‘Das Hohelied Salomonis’ di L. Lechner e il ‘Cantico dei Cantici’ del Palestrina: un        confronto sul piano della retorica musicale, in Palestrina e l’Europa, Palestrina,        Fondazione G. Pierluigi da Palestrina, 2006, pp. 381-425

Drei Phantasien su testo di Hölderlin di György Ligeti: dalle micropolifonie al recupero dello spazio armonico, in “La Cartellina” XXX (2006) n. 166, pp. 43-50

Povere ma belle’ (L’orchestra di Bellini? Errori d’autore), in “Classic Opera” n. 24        (Bellini. I Capuleti e i Montecchi), 2005, pp. 22-24

“È  l’ora della prova”: Berio’s finale for Puccini’s ‘Turandot’, in “Cambridge Opera Journal” 16 (2004) n. 2, pp. 187-238.

...prima la lima, poi il grimaldello... Sbirciando nella fucina di Berio, in Pierre Boulez per

Luciano Berio, Milano, Fondazione musicale Umberto Micheli, 2004, p. 37-40.

La Straniera: lontananza e mistero nell’invenzione timbrico-spaziale, atti del convegno Vincenzo Bellini nel secondo centenario della nascita, Firenze, Olschki, 2004, pp. 299-320.

Da Zaira a I Capuleti e i Montecchi: preliminari di un’indagine filologica sui processi di ricomposizione, atti del convegno Vincenzo Bellini, verso l’edizione critica, Firenze, Olschki, 2004, pp. 101-139.

Continuità e discontinuità nei Préludes di Debussy, in Maurizio Pollini. Ritratto di un artista, a cura di Enzo Restagno, Milano, Fondazione musicale Umberto Micheli / Skira, 2003, pp. 205-227.

Orchestrazione e reinvenzione nel ‘Couvent sur l’eau’ di Casella, in Alfredo Casella e l’Europa, Atti del Convegno internazionale di studi, Siena, 7-9 giugno 2001, Firenze, Olschki, 2003, pp. 145-175.

“È  l’ora della prova”: un finale Puccini/Berio per Turandot, in “Studi Musicali” XXXI (2002) n. 2, 395-479.

 Prefazione in Richard Taruskin, Le Sacre du Printemps. Le tradizioni russe,  la sintesi di Stravinsky, edizione italiana a cura di Daniele Torelli e Marco Uvietta, Roma/Milano, Accademia Nazionale di Santa Cecilia / Ricordi, 2002, pp. XI-XV.

Aspetti stilistici del Trio con pianoforte in Italia intorno alla metà dell’Ottocento: il panorama dall’osservatorio milanese, in Accademie e Società Filarmoniche in Italia, a cura di Antonio Carlini, Quaderni dell’Archivio delle Società Filarmoniche Italiane n. 3, 2001, pp. 227-313.

Die Gesänge op. 91 von Johannes Brahms und die Gattung des Liedes mit obligatem Instrument; Tutzing, Schneider, 2001, pp. 87-111.

Alexandre Tansman et les équivoques de la critique in Alexandre Tansman, Parigi, Presses de l’Université de Paris-Sorbonne, 2000, pp. 113-148.

I cori liturgici russi di Igor Stravinskij: l’homo faber e il rito, in “La Cartellina” XXIII (1999) n. 119, pp. 30-38;  n. 120, pp. 37-43.

‘Podblyudnïye’ e lo stlile «eurasiatico» di Stravinskij: prosodia ed invenzione ritmica, in «La Cartellina», XXIII (1999) n. 123, pp. 36-42; n. 124, pp. 46-52.

Maurice Ravel: ‘Trois Chansons’ per coro misto, in “La Cartellina”, XXI (1997) n. 112, pp. 37-46; XXII (1998) n. 113, pp. 33-44.

I modelli storici dei Gesänge op. 91 di Johannes Brahms, in Il Lied solistico e corale nel Romanticismo da Schubert a Brahms, atti del convegno a cura di A. Cristani, Pergine, 1997, pp. 119-143.

Musica corale nel XX secolo: per una prassi compositiva adeguata allo strumento ‘coro’, in “La Cartellina” XXI (1997) n. 107, pp. 29-34.

Le Chansons de Charles d’Orléans di Claude Debussy, in “La Cartellina” anno XXI (1997) n. 109, pp. 25-35; n. 110, pp. 15-21.

 

 

Appartenenza a società e comitati scientifici

Dal 2000 al 2014 è stato Responsabile della redazione scientifica dell’edizione critica delle opere di Vincenzo Bellini edita da Ricordi in collaborazione con il Teatro Massimo «V. Bellini» di Catania.

Dal 2001 al 2010 ha diretto la collana Opere Documenti Orientamenti del Novecento musicale (Accademia Nazionale di Santa Cecilia / Ricordi), di cui sono usciti 9 volumi.

Dal 2006 al 2008 è stato membro del Comitato Editoriale per l’Edizione critica delle opere di Gioachino Rossini, Fondazione Rossini di Pesaro / Ricordi;

Dal 2014 è membro del Comitato direttivo della rivista Il saggiatore musicale.

E' inoltre membro del Comitato scientifico del Centro Internazionale di Studi Riccardo Zandonai.

Convegni e conferenze

Palestrina e l’Europa, Palestrina, 6-9 ottobre 1994; Colloque International Alexandre Tansman, Université “La Sorbonnne”, Parigi, novembre 1997; Internationaler Brahms-Kongress (Gmunden, Austria, 23-27 ottobre 1997; Vincenzo Bellini: verso l’edizione critica, Siena, 1-3 giugno 2000; Musica corale a cappella fra Bartók e Ligeti, Trento, 30 novembre-3 dicembre 2000; Alfredo Casella e l’Europa, Siena, Accademia Musicale Chigiana, giugno 2001; Vincenzo Bellini nel secondo centenario della nascita, Catania, Teatro Massimo “Bellini”, 8-11 novembre 2001; Giornata di studio "Giovanni Segantini nella cultura di fine Ottocento", Arco, 26 settembre 2008; Convegno internazionale di studi "Luciano Berio. Nuove prospettive", Accademia Musicale Chigiana, 28-31 ottobre 2008.

Altre attività

Parallelamente all’attività musicologica svolge attività compositiva.

Intrapreso lo studio della composizione con Renato Dionisi, dopo essersi diplomato in Musica corale e direzione di coro con Franco Monego (Milano, 1994) e in Composizione con Paolo Rimoldi (Milano, 1998), si è perfezionato all’Accademia Nazionale di S. Cecilia di Roma sotto la guida di Azio Corghi (2000). Le composizioni di Marco Uvietta sono state interpretate da prestigiose formazioni da camera – il celeberrimo Quartetto Prometeo, il Quartetto Arditti (ensemble noto nel mondo da ormai quasi cinquant’anni per le sue esecuzioni di musica contemporanea), l’Ensemble Musicattuale, l’Ensemble dell’Accademia Neue Musik-Bolzano (che riunisce solisti d’eccezione provenienti da ogni parte del mondo), il Duo Novalis di Vienna, Monteverdi Cello Octet – e da solisti di fama internazionale (Enrico Pompili, Simone Vebber, Arnaldo de Felice, Roberta Gottardi, Stefano Guarino). Oltre a un’ampia produzione corale (per la quale ha avuto diverse segnalazioni in concorsi), è autore di musica sinfonica e sinfonico-corale, eseguita da affermate orchestre come l’Orchestra Haydn, l’Orchestra Regionale del Lazio, l’Ensemble Zandonai, e sotto la guida di direttori d’orchestra attivi in ambito internazionale (Diego Dini Ciacci, Richard Bradshaw, Giancarlo Guarino, Peter Valentovič). (vedi anche 4, Principali composizioni eseguite).

In particolare, per citare gli eventi più significativi, il 20 maggio 2000 il Quartetto d’archi dell’“Ensemble Musicattuale” ha eseguito a Bologna (Associazione “Octandre” Musica Attuale) la sua composizione Per Quartetto solo. Nello stesso anno una sua composizione per coro e percussioni (Ave Maria) è stata segnalata al Concorso Internazionale Guido d’Arezzo ed in seguito pubblicata dalle Edizioni Fondazione Guido d’Arezzo. L’anno successivo, una sua composizione per coro femminile ha conseguito il terzo premio al Concorso corale di Lubiana. Nel 2001 l’orchestra Haydn gli ha commissionato una composizione per orchestra, eseguita il 10-12-13 novembre dello stesso anno rispettivamente a Trento, Rovereto, Ortisei (Direttore Diego Dini Ciacci). La Società Filarmonica di Trento gli ha commissionato un quartetto per archi, eseguito il 17 aprile 2002 dal Quartetto Prometeo (Passacaglia). La stessa formazione ha eseguito in prima assoluta il Quartetto per archi intitolato Numi nella Sala 700 (oggi Sala Petrassi) dell’Auditorium - Parco della Musica di Roma il 4 giugno 2003 (commissione di Luciano Berio). Sempre all’Auditorium - Parco della Musica di Roma, in maggio 2004 l’Orchestra di Roma e del Lazio gli ha eseguito, sotto la guida di Richard Bredshaw (allora direttore dell’Opera di Toronto), la composizione “…in Ewigkeit”.

La breve ma intensa collaborazione con Luciano Berio, nata sul piano analitico-musicologico (vedi in particolare le pubblicazioni sul finale di Turandot) e interrotta nel 2003 dalla scomparsa del compositore, è stata occasione anche di riflessioni e fruttuosi confronti di natura specificamente compositiva. In questo ambito, e in buona parte sotto le sollecitazioni di Berio, sono maturate composizioni come Passacaglia e Le icone di F.Z. (entrambe per quartetto d’archi), Numi (commissione di Luciano Berio), Sieben Stunden der Nacht, sieben Jahre des Wachens per mezzosoprano e orchestra su testi di Paul Celan.

In occasione del 250° anniversario della nascita di Mozart, il Festival di musica sacra di Trento gli ha commissionato una Messa per soli, coro e orchestra che è stata eseguita il 7 maggio 2006 (Missa semibrevis super fragmenta mozartiana, Ensemble Zandonai, direttore Giancarlo Guarino; Coro Antares, direttore Giorgio Larcher).

Il 28 novembre 2006 il Quartetto Arditti ha eseguito a Trento (Società Filarmonica) la sua composizione per quartetto d'archi To clear a L.U.M.B.ered Mind; una seconda versione di questa composizione (To clear further a L.U.M.B.ered Mind) per oboe e trio d'archi (oboe Arnaldo de Felice) è stata eseguita a Bolzano (Sala Michelangeli del Conservatorio “Claudio Monteverdi”) dall'Ensemble Neue Musik Bozen il 21 dicembre 2006.

Il 1° aprile 2008 il pianista Enrico Pompili ha eseguito in prima assoluta la composizione Variazioni su un tema smarrito per pianoforte solo alla rassegna "I martedì del Rosmini" di Trento. Questa composizione ha avuto in seguito altre cinque esecuzioni negli Stati Uniti nella prima settimana di dicembre 2008 (pianista Simone Miotto).

Nel 2009 il Duo Novalis (Stefania Amisano - Claudio Cristani) ha tenuto a battesimo Ritrovare per due musicisti e pianoforte alla Alte Schmiede di Vienna, replicando l’esecuzione a Mantova (Palazzo Te), a Lodi e a Trento.

La composizione Stop Time Spinning per organo, registrante e orchestra d’archi ha avuto la sua prima esecuzione il 14 maggio 2011 (Simone Vebber: organo; archi dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento; dir. Peter Valentovič, Bolognano, Arco). La collaborazione con l’organista Simone Vebber ha prodotto inoltre una composizione per organo solo, Ben ove sembri, ebbro me vinse (2012) eseguita per la prima volta sul prestigioso organo della Augustinerkirche di Vienna (7 maggio 2012). La composizione è stata ripresa a Padova il 6 ottobre 2013, a Bibione il 12 giugno 2014, a Berna in marzo 2015 (prossima esecuzione all’Istituto Superiore di Studi Musicali “Gaetano Donizetti” di Bergamo).

Su commissione della Società Filarmonica di Trento ha composto Triplum: polimetro minimal- dodecarmonico per clarinetto basso, pianoforte e quartetto d’archi, la cui prima esecuzione ha avuto luogo alla Sala della Società Filarmonica di Trento il 26 novembre 2014 (Roberta Gottardi, Stefano Guarino, Quartetto Prometeo).

La collaborazione con il Monteverdi Cello Octet si è concretizzata in una composizione intitolata Faux bourdon per otto violoncelli, eseguita alla Filarmonica di Czestochowa (Polonia) il 9 dicembre 2015 e a Potenza il 24 gennaio 2016; per lo stesso ensemble ha composto Textures, eseguito il 27 giugno 2016 alla Sala Michelangeli del Conservatorio di Musica "C. Monteverdi di Bolzano".

Nell'ambito della rassegna Musica Macchina, il 16 dicembre 2016 l'Ensemble Vocale Continuum e Windkraft (entrambi diretti da Luigi Azzolini) hanno eseguito "Eine Art Luftherz" per coro, sestetto di fiati e voce recitante su testo di Stefan Monhardt.

Nel 2017 ha composto un brano sinfonico basato sulla Toccata V di Girolamo Frescobaldi e sulla Toccata VII di Michelangelo Rossi, su un suggerimento di Luciano Berio risalente al 4 gennaio 2003. La composizione è stata commissionata dall’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento ed è stata eseguita il 14-15-16 novembre 2017 rispettivamente a Bolzano, Trento, Ortisei.

Altre composizioni:

- Vergleich per tre voci femminili e ensemble strumentale (Salzburg, ottobre 2019)

- True Roots, Blue Moods per mezzosoprano e ensemble strumentale (Trento 2019, Verona 2022, Trento 2023)

- Matching Machines per Percussioni e Organo (2020)

- La sposa morta per voce e violoncello (2020) (anche incisione discografica)

- Armonia sul palco per un’opera immaginaria, per organo (2020, 2023); anche nella versione per pianoforte a quattro mani (2021). Anche incisione discografica (in preparazione)

- Sonatina per Organo italiano con ottava corta (2021). Anche incisione discografica.

- Juditha dubitans. Oratorio in tre quadri, per tre voci soliste, voce recitante, ensemble maschile, Coro, ensemble strumentale (Trento, 21 settembre 2022)

- Au revoir… per pianoforte (2021). Anche incisione discografica (in preparazione)

- Lamento (2022, 2023)

- Variazioni oniriche per pianoforte (2022). Anche incisione discografica (in preparazione).

- I quattro evangelisti si scambiano punti di cielo e di colore per orchestra (Padova, 28 settembre 2023)